Rimini, la bella favola di Barone

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SECONDA DIVISIONE

Rimini, la bella favola di Barone

Dalla Berretti al gol contro il Lecco: ?Devo molto a D’Angelo?

RIMINI. Andrea Barone chi? Quando al 34’ del primo tempo della gara col Lecco ha fatto il suo debutto in prima squadra questo giovane difensore, più d’uno potrebbe essersi chiesto chi si celasse dietro a quella maglia numero 13.

Interrogativi che si sono tramutati in un boato generale all’85’, quando il suo colpo di testa ha bucato per la seconda volta Aprea, siglando il 2-0 che ha chiuso i giochi. Sebbene siano passati due giorni, il centrale classe ’93 ancora stenta a realizzare quanto è successo. Una giornata filata via veloce, neanche viaggiasse su un “Frecciarossa”. La prima panchina in Seconda Divisione, l’esordio quasi al posto dell’infortunato Rosini, il gol. ?Quando l’allenatore mi ha chiamato non me l’aspettavo - ripercorre la partita un Barone senza peli sulla lingua - perché Roberto giocava sulla destra e io non sono un terzino. Ero quasi preoccupato, tant’è che ho chiesto al tecnico che ruolo avrei dovuto fare?. Cinquantasei minuti in cui Barone è stato messo a dura prova non solo dagli attaccanti avversari, ma anche dagli urlacci di Mastronicola e Cardinale, che l’hanno strigliato fino allo sfinimento. ?Alla fine non ne potevo più dei loro rimproveri - ci ride sopra -. A parte gli scherzi Mastro mi ha tenuto sempre sveglio e stare a fianco di gente così esperta è una fortuna?. Malgrado gli elogi e i “votoni” sui giornali siano fioccati copiosi come la neve in alta quota, il diretto interessato con assoluta franchezza non ha problemi a riconoscere di non aver brillato. ?Sto ricevendo tanti complimenti, ma non ho fatto niente di eccezionale. Ho cercato di fare del mio meglio, però non ho giocato molto bene. Pure a fine gara l’ho ammesso di fronte al mister, lui mi ha risposto: “E meno male che te ne sei accorto”?. D’Angelo e Vittori. D’Angelo-Barone, un rapporto sui generis, sbocciato due anni fa ai tempi degli Allievi.

?Se sono arrivato in prima squadra il merito è suo. Il nostro è un rapporto strano, ma gli devo molto. Mi punzecchia di continuo perché pretendeva maggior impegno da parte mia. Io nemmeno ci pensavo alla prima squadra?.Altra figura fondamentale per il difensore e non solo all’interno del rettangolo verde, è il coetaneo Luca Vittori. ?Ci conosciamo da quando abbiamo 5 anni, abitiamo tutti e due a Bellaria e abbiamo sempre militato nelle stesse squadre?.3 gol in 6 giorni. Settimana da incorniciare per il centrale biancorosso, a segno pure martedì scorso due volte in Berretti contro il Santarcangelo. ?Sugli angoli salgo sempre, ma l’importante è difendere bene?.

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