Valeriani l’uomo del recupero: nel bene e nel male

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RIMINI. Il sogno di ogni sportivo è quello di segnare il gol da tre punti in pieno recupero, il canestro della vittoria al suono della sirena, o piazzare giù il pallone decisivo nella pallavolo in un tie break. E via dicendo. Quello che sarebbe capitato domenica a Luca Valeriani.

Già, sarebbe, perché il jolly biancorosso ha sprecato il pallone della vittoria al 94’ e quando il suo colpo di testa stava sorvolando la traversa di Ginestra, è arrivato il triplice fischio dell’arbitro. “Già. Derby o non derby, si sognano questi momenti, la possibilità di decidere una partita un attimo prima della conclusione. Ho anche ripensato al fatto che domenica scorsa, sempre nel recupero e sempre di testa, avevo segnato il gol del 2-0 contro il Vallèe d’Aoste, a pensarci bene adesso l’avrei barattato con la rete al Forlì”.

Perchè quella palla non è entrata? “Semplice, mi sono buttato con forza su quel pallone che arrivava a palombella e dovevo darci un po’ di potenza per metterla in porta. Purtroppo l’ho colpita in alto e si è impennata. Sono rimasto steso a terra per un po’ di tempo, anche perchè ho risentito a fine gara dello scontro precedente con Ginestra e i suoi tacchetti nello stinco”.Stiamo parlando della prima occasione da gol capitata sui piedi di Valeriani. “Sul passaggio di Maita l’ho toccata per un pelo prima del contatto con Ginestra, ma pensavo che bastasse per metterla dentro anche perché non avevo assolutamente visto l’arrivo di Sozzi”.Sono bastati pochi minuti a Valeriani per mettere in crisi la difesa del Forlì. “Star fuori non piace a nessuno, ma il mister deve fare le sue scelte e c’è anche gente che va in tribuna. Il mio compito, come quello di chi va in panchina, è di dare il miglior apporto quando si va in campo e mi sembra che sia stato buono l’impatto di Zanigni e Gasperoni contro i valdostani e anche di Vittori domenica”.Valeriani dalla panchina ha visto una partita bloccata e opaca, poi quando è entrato ne ha giocata una completamente diversa. “Abbiamo cercato di vincerla sino al termine, negli ultimi 20 minuti stavamo meglio noi fisicamente, lo dimostra l’arrembaggio finale. A livello tattico abbiamo fatto tutto quello che voleva il mister e fatta eccezione per la gran parata di Scotti, non abbiamo corso grossi pericoli”.E quella porta inviolata per la seconda volta di fila, è un bel passo avanti dopo i buchi delle prime tre partite. “Sarà contento soprattutto il mister che da buon difensore cura tantissimo la fase difensiva. In Italia poi è fondamentale tenere la porta inviolata: nel nostro caso - conclude Valeriani - prima o poi un guizzo lo troviamo, è successo contro il Vallèe d’Aoste e stava per accadere anche domenica contro il Forlì”.

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