Brasini invita Amati a non mollare

Max

Altro che contestazioni, Biagio Amati andrebbe solo ringraziato per avere garantito la continuità del calcio a Rimini, per aver puntato sulla funzione sociale dello sport e per aver dato stabilità e credibilità alla società malgrado le grandi difficoltà economiche che stiamo vivendo. E per il futuro si guarda alla gestione diretta degli impianti. Parole e pensieri dell’assessore allo sport del Comune di Rimini, Gianluca Brasini, che sostiene in maniera convinta l’operato della società in un momento così delicato.
Lei domenica era presente alla Festa del Centenario, ha visto e sentito le contestazioni, ma ha visto anche la bella riuscita della Festa. Cosa ne pensa di quella serata e come giudica i comportamenti di chi ha usato toni ed atteggiamenti ai limiti della violenza fisica e verbale nei confronti del presidente Biagio Amati?“Ero presente e devo dire che la Festa è stata organizzata in maniera meravigliosa, ha saputo concentrare in tre ore la storia del Rimini. Ricordiamoci una cosa fondamentale, le contingenze dell’immediato non possono rovinare le celebrazioni di 100 anni di storia che riguardano tutti i riminesi. I fischi per il presidente Amati per il risultato di una delle 10.000 partite che ha fatto il Rimini nella sua storia centenaria mi hanno fatto molto male, mi hanno dato un senso di vero fastidio. Chi sta cercando con un’enorme fatica, organizzativa ma soprattutto economica, di tenere in piedi questa società non può essere attaccato in maniera così vigliacca. Capisco che il tifoso possa arrabbiarsi è un suo diritto, ma la contestazione non può trasformarsi in gesti incivili. Sputare in faccia al presidente è un’assurdità. A mente fredda bisogna ricordarsi che questi dirigenti con Biagio Amati stanno tenendo in vita un pezzo importante di sport riminese, per questo andrebbero solo ringraziati, altro che contestati”.Il sindaco Gnassi dal palco ha parlato di valore sociale dello sport, intanto languono il calcio, il basket, la pallamano va avanti con la colletta. Cosa si può fare? Si va nella direzione della gestione diretta degli impianti?“Certo, lo stadio è uno degli impianti sui quali stiamo lavorando proprio in questa direzione. In parte abbiamo già iniziato una collaborazione con l’Ac Rimini 1912. Gli impianti sono la casa delle società. È ovvio che la funzione sociale dello sport per noi è imprescindibile. Come ho detto queste società solo la casa di molti bambini e ragazzi, a maggior ragione adesso, che per la crisi economica tutto il movimento pesca nel tessuto sociale riminese, senza andare a cercare giocatori da fuori”.Cosa direbbe a Biagio Amati in questo momento? “Di tener duro”.

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