Il Rimini ha ritrovato Onescu, per ora

小碗馄饨

RIMINI. Da ultima ruota del carro a match winner della trasferta di San Giusto Canavese. Dopo mesi trascorsi nel dimenticatoio, vuoi per scelta tecnica vuoi per la volontà della società di puntare sui giovani “indigeni” al fine di intascare maggiori proventi dai minutaggi sugli Under, Daniel Onescu può finalmente godersi la sua rivincita, grazie a quel destro nell’angolino con cui ha sbloccato la contesa con il Valle d’Aosta.
Il blitz. Un gol dalla valenza incommensurabile, dato che di lì la gara si è fatta sostanzialmente in discesa per gli uomini di D’Angelo, fino al successo finale, 47 giorni dopo il 4-0 al Milazzo. “Sono contento a livello personale - ammette il centrocampista romeno - in queste ultime due partite ho ricominciato a giocare, poi domenica è arrivata anche questa rete”.
Un Rimini diverso dal solito che porta a casa un risultato diverso dal solito: anziché piantare le tende nella metà campo avversaria fin dal fischio d’inizio, per una volta Taddei e soci hanno preferito assestarsi sulla difensiva, puntando forte sul contropiede. “Considerato che gli aostani avevano la linea di difesa molto alta, avevamo preparato la sfida in modo da lasciar fare a loro il gioco, e colpirli sulle ripartenze coi lanci. Dopo che siamo passati in vantaggio i valdostani si sono sbilanciati e per noi è stato più facile creare occasioni”. Al netto di un’imbattibilità ritrovata, una volta di più però non sono state trasformate le svariate opportunità prodotte, con la sfida che è rimasta in bilico fino al raddoppio di Taddei al minuto 77. “L’importante era fare più gol degli avversari, ci teniamo gli altri per le prossime domeniche” scherza il jolly classe ’93, tornato a sorridere dopo settimane in cui i suoi cingoli erano appunto rimasti a marcire a bordo campo. Almeno finché non è arrivata la stagione dei terreni pesanti dove l’ex Belluno si è quindi riguadagnato una maglia da titolare (la seconda nel 2013) come contro la Giacomense, la Pro Patria e il Valle d’Aosta: “Ad un certo punto ho sperato proprio che iniziasse a piovere anche se mi sono sempre allenato augurandomi di giocare prima o poi”. Regalo d'addio? Ma il sesto sigillo con la casacca a scacchi è un regalo d’addio? “Per adesso resto qui. Si deciderà tutto in questi tre giorni”.